Il Westie: storia, standard e carattere

Storia del westie

Nel  settecento  i terrier più diffusi erano di colore marrone o più scuri. Ogni tanto però nascevano, tra le cucciolate, cani dal mantello chiaro, che venivano scartati perché ritenuti meno adatti a cacciare.

Ma dai primi anni dell’ottocento i cuccioli chiari diventarono ricercati e da loro nacque il westie. Il tipo di terrier in realtà era sempre lo stesso , gamba corta e pelo ruvido, differiva solo per il colore. A determinare la preferenza per i terrier bianchi rispetto a quelli scuri fu l’intento di ridurre il rischio di scaricare per errore sul cane la fucilata destinata alla volpe, alla lepre o al coniglio, come successe al colonello Malcolm durante una delle battute di caccia.

La famiglia Malcolm, e in particolare il colonello Malcolm, è considerata fondatrice della razza.

Il westie  venne riconosciuto come razza indipendente nel 1904, e nel 1905 sempre in Inghilterra si costitui’ il primo club di razza, che contribui’ alla tutela e al miglioramento della razza da un punto di vista morfologico e la introdussero nel mondo espositivo.

Il westie era considerato prima di tutto un combattente capace di saltare e divincolarsi tra le profonde e rocciose tane della Scozia in cerca di volpi, tassi, lepri o altri selvatici. Doveva infilarsi e muoversi nel labirinto buio della tana in cerca della preda. Nelle tane pietrose i terrier non potevano aiutarsi con le zampe per rimuovere la terra, si capisce perciò l’ importanza di avere un fisico flessibile ed elastico. Anche se le pietraie erano i luoghi di caccia specifici  per i westies ,gli stessi non disdegnavano altri tipi di tane ed erano in grado di affrontare acque gelide o di rimanere esposti alle intemperie senza risentirne poiché erano  protetti da un sottopelo fitto, lanoso e untuoso che proteggeva la pelle.

Il Westie (west highland white terrier): storia, standard e carattere

Standard del westie

Dallo standard deriva il concetto di tipicità, cioè delle caratteristiche psicofisiche che rendono inconfondibile una razza. Lo standard a sua volta si rifà a un concetto di bellezza funzionale, richiede quindi alcune caratteristiche morfologiche che dovrebbero consentire a una razza di svolgere bene la funzione per cui è stata creata, e nel caso specifico il westie è stato selezionato per cacciare in tana.

Il westie ideale è un cane che misura in altezza 28 cm al garrese e che pesa 8 kg circa.

Gli occhi sono estremamente scuri, ben distanziati, vivaci e allegri.

Le orecchie piccole e ben inserite sulla sommità del capo terminano con una punta aguzza.

I denti, rispetto alla taglia del cane , sono grandi e presentano una regolare chiusura a forbice, cioè gli incisivi superiori ricoprono quelle inferiori con un contatto stretto.

Il collo è sufficientemente lungo e muscoloso. 

Il tronco compatto, dorso dritto, torace ben disceso.

Arti anteriori sono corti, muscolosi, dritti e ricoperti da pelo duro e denso.

Arti posteriori forti, muscolosi e larghi. Garretti angolati e ben piazzati sotto il tronco.

La lunghezza della coda va 12,5 a 15 cm, ricoperta da pelo duro ,senza frange e  portata fieramente.

Il mantello del westie  è costituito dal doppio pelo, un sottopelo che somiglia a una pelliccia, corto soffice e denso, e il pelo di copertura duro, lungo circa 5 cm senza ricci.

Leggi anche qui http://www.westiesweetdevil.it/consigli-sul-westie-suggerimenti-cuccioli/westie-white-terrier-cura-del-mantello-stripping/

Il Westie (west highland white terrier): storia, standard e carattere

Carattere del westie

Il  westie  è un terrier, e come tutti i terrier che si rispettano è molto fiero di sé, con grande autostima, coraggioso ed estremamente vivace.

A differenza di altri terrier se ben educato è un cane equilibrato, non è un attaccabrighe ma se viene affrontato anche da cani di grande mole non si tira indietro. Molto intelligente, ruffiano ed è in grado di plasmare i membri umani a suo piacimento con quegli occhietti da angelo.

Ama fare lunghe passeggiate e vive tranquillamente in appartamento.

La prima educazione è molto importante, infatti dalla terza settimana di vita il cucciolo riceve” l’imprinting” ovvero  imprime nella memoria  la presenza positiva di animali e umani. Da questo dipende l’ atteggiamento che il cane avrà nei confronti del mondo esterno.  Per questo motivo noi impieghiamo molto del nostro tempo ed energie alla prima educazione dei nostri “bambini”, avvalendoci dell’aiuto prima della mamma e poi degli altri “ragazzi” adulti, tutto questo per avere dei cuccioli ben socializzati.

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